Sulla Montagna d’Ugni da uno dei valloni più belli della Maiella: il Palombaro.


Il gruppo del Martellese e le pignette maledette .
Partecipanti : Giacomo Doriano Luca Tommaso

Ma cosa stanno combinando questi tre strani individui su di un'auto bianca a quest'ora del mattino sulla pedemontana che va da Pennapiedimonte a Palombaro ? Sono gia' nove volte che passano e ripassano ! E' questo che si sono chiesti quelle poche anime in localita' Tornelli gia'proiettate verso un'altra giornata di lavoro in campagna per la raccolta dell'uva . Gia' , ma perche' rimbalzavano da un paese all'altro , avevano per caso perso qualcosa ? il signore che era seduto dietro era forse stato rapito ? o forse il signore che guidava colpito da una botta d'orgoglio aveva detto " la macchina e' mia e faccio quello che mi pare " ? Ma no ma no , la risposta era tutta nel signore seduto affianco all'autista che era in collegamento telefonico con qualcuno , ma non per chiedere il riscatto per il rilascio del signore seduto dietro bensi' per sapere se era tutto a posto , per sapere se l'incontro ci sarebbe stato , l'incontro con Tommaso che per l'occasione faceva da padrone di casa , il quarto dei magnifici o dei moschettieri , la guida nominata sul momento che li avrebbe condotti sul Martellese . Bravo Luca bravo , questa l'hai scelta proprio bene , e' un'uscita diversa dal solito , ti accompagniamo volentieri a partire da Giacomo , il saggio della situazione che e' sempre pronto per tutto e tutti e poi c'e' Doriano , l'autista orgoglioso che sembrava aspettasse di fare quest'uscita da anni , era contento e tranquillo , mi ha fatto tantissimo piacere rivederlo come con Luca e Giacomo . Insomma l'incontro con Tommaso c'e' stato , era fermo con l'auto ad un bivio che parlava con un signore , gli prospettava il programma della giornata, che sarebbero saliti su per il vallone di Palombaro fino al Rifugio del Martellese ed avrebbero toccato in ordine le cime del Forcone , Martellese ed Ugni . I tre dell'auto bianca notavano che Tommaso durante il dialogo portava spesso la mano verso un punto del corpo che solitamente viene tirato in ballo contro le iettature (solitamente dico ma serve a ben altro altro). Vennero a sapere subito dopo che il signore che parlava con lui non faceva altro che dirgli : state molto attenti che la montagna e' pericolosa ! A questo punto facciamo che percorrere in auto l'ultimo tratto che ci divideva dall'attacco della via , vallone di Palombaro o Fosso la Valle , quota 720 mt , tra tornanti tappezzati di foglie e scenari alquanto bui e poco rassicuranti . Dopo i saluti molto piu' che di rito ci si incammina verso l'imbocco del vallone e Tommaso faceva notare , proprio come una vera guida , una sterrata sulla destra proveniente dall'Ugni che sarebbe stata per noi la strada del ritorno . Si parte subito con un 30-35 % di pendenza tanto che i "nuovi" si sono chiesti se cosi' sarebbe stato fino al rifugio e Tommaso , da vero conoscitore del posto , ha risposto loro di si' , che per tre ore circa fino al Rifugio Martellese la minestra sarebbe stata quella ! I quattro percorrono  questa autentica fenditura del versante orientale della Maiella con pareti altissime e verticali arricchite da flora selvatica non pungente , quella era ad altezza d'uomo sul sentiero da noi percorso , tale chiamasi ortica di cui sembra solo Luca quel giorno ne abbia assaggiato il siero .
Tra esplorazioni speleologiche e colpi di macete per farsi strada nei punti piu' selvaggi del tragitto i magnifici arrivano al bivio Macirenelle-Martellese dove a rigor di logica sarebbe stato meglio salire su a sinistra e toccare in ordine Forcone e Martellese ma c'era un fattore da non sottovalutare proprio per niente , se ne parlava da tempo , sul forum e nei telegiornali , ed era l'eventuale attraversamento di barriere di pini mughi . Luca e Doriano ne sapevano qualcosa per esperienza vissuta , cosa che cercavano di trasmettere anche a Giacomo e Tommaso che un po' se la ridevano
inconsapevoli di quanto potessero essere malefici in gruppo sti manco interi alberelli ma si sa , se una cosa non la vivi di persona...........
Quindi si gira a destra verso il rifugio , tanto per tirarsi su psicologicamente cominciando a centrare qualche obiettivo e qualche panino . Si arriva finalmente al Rifugio Martellese , 2035 mt di quota , i primi 1300 mt di dislivello son fatti quindi adesso pausa . Cosa volete che vi dica che quello non sembrava tanto un rifugio quanto un Grand Hotel , con tanto di camino e scorta di legna accuratamente preparata e pronta all'uso ? Bene , ve lo dico ! Ed e' proprio dal rifugio che
cominciamo a fare i nostri calcoli , ben visibili i nostri obiettivi , Forcone e Martellese costellati di pini mughi ,si pensa di raggiungere ovviamente  la sella che li separa e prima uno poi l'altro  si torna al rifugio per poi procedere verso l'Ugni , piu' semplice di cosi'. Bene , con un cielo che minacciava pioggia da un momento all'altro e Doriano che la dava per certo alle ore 16:00 ci incamminiamo verso la famosa sella tagliando a mezza costa il versante est del Monte Martellese su di un sentiero ben disegnato tra migliaia di pini mughi . Raggiunta la sella si tira su dritti dritti sulla cima del Forcone superando anche qualche semplice passaggino et voila' che siamo in cima . L'autoscatto di vetta e' tutta una risata perche' Doriano ti programma la digitale in modo tale da fare due autoscatti uno a distanza di pochi secondi dall'altro , quindi sul primo scatto siamo li' accovacciati e prima che ci sia il secondo scatto ci alza rapidamente per avere alla fine di tutto una scelta sulla foto di vetta . Insomma , avete presente quattro imbecilli che se la ridono per quello che stanno combinando? Ragazzi si torna giu', di nuovo verso la sella per salire sul Martellese ma...........cosa succede.............Doriano si blocca , Luca si blocca , arrivano anche Giacomo e Tommaso che chiedono cosa succede .
Incredibile signori , il tanto temuto sbarramento di pini mughi diventa realta', non c'era un varco , un sentiero o un minimo di speranza di poter salire sul Martellese da quel versante , un'aggrovigliamento orgiante di pini e pignette , si' ,le maledette pignette abitanti dei pini mughi che ci guardavano e ridevano come se ci dicessero " adesso vogliamo proprio vedere dove passate " e ridevano tutte , ma proprio tutte , l'eco di quel prenderci in giro arrivo' fino a valle che si saranno chiesti " ma cosa sta succedendo lassu ?!
Niente , non c'era niente da fare , l'opzione indecisione non esisteva , dovevamo tornare indietro e basta e salire dal versante ovest dove il terreno era quasi completamente sgombro dai pini mughi . Ripercorrendo a ritroso la via di salita sulla sella che era esposta ad est Doriano di tanto in tanto provava a sfondare la barriera di pini per passare sul versante ovest cosi' da guadagnare un po' di strada riuscendoci solo verso la fine . Bene , siamo sul versante ovest e puntiamo dritti dritti verso la tanto sospirata cima del Martellese arrivandoci sconvolti da un vento cosi' forte da farti pensare che anche ad Eolo , iscrittosi da poco al Club 2000 mt . , interessasse quella cima .Tornati al rifugio ormai stracarico di gente soprattutto appassionati di mountain bike ci fermiamo a goderci quel po' di sole che era venuto fuori e ripensare alla bella avventura vissuta sul Forcone e Martellese . Ripartiamo alla volta dell'Ugni e a seguire , a 1810 mt , del rifugio omonimo che era bellissimo ed attrezzato come l'altro , solo piu' grande .Da qui in giu' sono stato nominato guida ufficiale della discesa , sicuro e deciso procedevo verso valle facendo conoscere loro i laghi di Casoli e Villa S.Maria , sul mar Adriatico le citta' di Ortona e Vasto , nell'entroterra le citta' di Chieti e Lanciano e piu' in la' tutta la Val di Sangro . Ma la discesa era ancora lunga , eravamo gli unici esseri in movimento su di una prateria verdissima e vastissima . A 1400 mt si rientra nel bosco e a 1200 mt si arriva a Colle Strozzi incrociando la sterrata che a destra ci avrebbe riportato al punto di partenza e a sinistra portava su ai rifugi da noi visitati percorsa probabilmente solo dalla forestale . Qui ci si ferma di nuovo , si mangia si ride si scherza , un'occasione per consolidare i nostri legami , per diventare ancora piu' amici di prima , si' perche' per vivere una bella avventura ci vuole innanzitutto tanta voglia di farlo , e con le basi giuste e  tanta complicita' diventa , a prescindere dalla destinazione , un'avventura fantastica . E' con questo cocktail di emozioni che i magnifici quattro chiudono l'anello tornando alle auto , il cambio di scarpe , una rinfrescata , lo spuntino per non fare briciole in macchina e prima di ripartire un ultimo sguardo all'indietro verso la montagna pensando :Vallone di Palombaro , Forcone , Martellese , non vi dimenticheremo mai .
A presto .