Monte Intermesoli - Pizzo (2.635mt) e Cima Nord (2.483mt)


L’Intermesoli aleggiava nel forum già da un pò di tempo per diverse ragioni: per qualcuno era una cima non ancora visitata, per altri c’era un conto in sospeso con la cima a nord non raggiunta per ripetute avversità metereologiche … insomma tanti buoni motivi per darci appuntamento di mattino presto a Campo Imperatore con grandi aspettative per questa nuova giornata di montagna. Le macchinette fotografiche come consuetudine cominciano a macinare già lungo il rettilineo che sale proprio di fronte al maestoso Corno Grande, anche se questa mattina la luce sembra diversa dal solito forse perché l’aria è particolarmente asciutta e limpida. Di ciò ci rendiamo bene conto una volta arrivati al piazzale: il mare Adriatico è ben visibile come non mai sotto i primi raggi del sole incorniciato tra la spalla est del Monte Aquila ed i contrafforti occidentali del Brancastello. Una piccola sfera brillante sospesa a mezz’aria completa l’immagine … ma non è la luna, che sta tramontando alle nostre spalle, chissà di che si tratta? Studieremo la situazione una volta a casa. Velocissimi preparativi e via, motivati come non mai ad affrontare una lunga giornata sulle alte quote: il tratto di sentiero fino al valico della Portella, lungo e pianeggiante, è proprio l’ideale per rimettere in movimento le nostre articolazioni - impigrite dai ritmi “metropolitani” - in vista del discreto impegno fisico che ci attende: che l’uscita sarà abbastanza tosta lo capiamo subito vista la quantità di neve che ancora ammanta tutto il versante est del Cefalone. Il sentiero cha traversa a mezza costa fino alla sella omonima è ancora ampiamente coperto e quindi ci sarà da faticare un pò di più e stare anche concentrati visto che il manto bianco alterna tratti cedevoli ad altri con neve dura … ma non è proprio cosa togliere e mettere i ramponi e quindi facciamo senza; un passo dopo l’altro, con cautela tracciamo una lunga teoria di scalini e alla fine raggiungiamo la Sella del Cefalone dove la neve scompare definitivamente lasciando il largo all’erba verdissima e gli immancabili crochi che inseguono dappresso il manto bianco a mano a mano che questo batte la ritirata. Abbiamo impiegato un poco in più di tempo a superare questo primo tratto ma è stato indubbiamente intrigante e poi con notevoli scorci sull’aspro versante orientale del Cefalone. Scendendo sul comodo sentiero verso la Sella dei Grilli ed avendo di fronte il Pizzo d’Intermesoli mi sono posto seriamente il quesito su come potesse essere possibile arrivare fin lassù e confesso che qualche perplessità mi è rimasta per un pò nonostante le ampie rassicurazioni dei miei amici d’avventura che sulla cima già erano saliti e felicemente ridiscesi! Arrivati alla Sella dei Grilli viene naturale lanciare un’ultimo sguardo verso la mole massiccia, quasi in un moto di richiesta d’aiuto all’Altissimo, e poi non rimane che iniziare a rimontare a testa bassa il brecciaio: tutto sommato si sale bene, superiamo brillantemente i vari passaggi più scomodi ed impervi ed in breve ci portiamo sopra la corona di rocce che sostiene la parte sommitale della montagna. Poco sopra quota 2.500 da un roccione che si protende a sud si ha un primo assaggio dei maestosi panorami che regala questa montagna: stiamo salendo in sella ad un gigante piazzato in mezzo ad altri giganti in un grandioso faccia a faccia ravvicinato con le cime più alte del Gran Sasso! Ancora un piccolo sforzo, attraversiamo un intaglio scosceso tra le rocce sotto alla cima, ed ecco che ci accoglie la piccola Madonnina posta sulla vetta. Dalla ragguardevole quota di 2.635 metri il panorama spazia all’infinito in ogni direzione, specialmente in giornate limpide come questa si distinguono tutti i gruppi montuosi dell’Appennino centrale e si intuiscono ad est i riflessi del mare Adriatico. E’ molto scenografica anche lunga cresta che dal Pizzo scende ad una sella duecento metri più in basso per poi impennarsi sino alla cima nord dell’Intermesoli; ebbene è proprio per la straordinaria camminata in quota che unisce le due cime che i miei due compagni d’escursione si sono sobbarcati un’altra volta la dura salita dalla Sella dei Grilli: nei precedenti tentativi l’improvviso cambio del tempo ed una saggia prudenza li avevano indotti alla rinuncia, ma oggi è proprio la giornata ideale per godere al meglio di questa traversata su una pietraia che sembra essere di un altro monto e poi con splendide viste, in particolare sul Lago di Campotosto che si distende proprio di fronte a noi e gli immancabili Monti Gemelli. L’arrivo alla cima nord è molto suggestivo: la croce di vetta appare piccola piccola, lassù su di un monolito grande quanto un palazzo di cinque piani che deve essere aggirato per arrivare finalmente in vetta. Anche questa volta non ci sono parole adeguate per rendere l’idea della soddisfazione che si prova nel trovarsi in un posto così impervio e selvaggio: rocce ed aride pietraie tutt’intorno; solo una piccolissima macchia di vegetazione proprio sotto alla croce resiste miracolosamente alle intemperie che quassù spirano per buona parte dell’anno! Dalla cima nord dell’Intermesoli merita una menzione particolare il faccia a faccia ravvicinato con il Monte Corvo, è così prossimo che si riesce a distinguere la croce di vetta e si può apprezzare la linea di cresta fino all’antecima ovest, per certi aspetti e per l’altitudine molto simile a quella che abbiamo appena percorsa. Siamo molto appagati da quanto questa vetta “secondaria” offre: con solo un paio di chilometri di cresta si passa repentinamente dai vasti panorami verso l’Aquilano ad ampie vedute sul versante adriatico, vedute che oggi si spingono fino al Conero e al mare. Per il ritorno valutiamo la possibilità di evitare la salita fino al Pizzo e di scontornare ad ovest con un lungo traverso fino a riportarci alla Sella dei Grilli ma poi, giunti in prossimità del pendio desistiamo per la presenza di lunghi nevai, sicuramente sfatti e scivolosi, che terminano in orridi balzi a strapiombo sulla Valle del Venaquaro … forse senza questo ostacolo insidioso la deviazione sarebbe stata fattibile, ma oggi è meglio attenersi ai canoni della prudenza e quindi affrontiamo la lunga ma sicura pietraia che riporta alla Madonnina e poi giù per scoscesi brecciai fino a riguadagnare l’erbosa Sella de Grilli. Avendo a disposizione ancora delle residue energie da spendere optiamo di allungare un pò e scendere a Campo Pericoli per andare a vedere che effetto fa osservare da laggiù le più alte vette del Gran Sasso: la discesa è su tracce sparse che traversano a zig-zag un altro interminabile brecciaio fino a raggiungere il piano a quota 1.950 dove s’incrocia il sentiero che sale dalla Val Maone. Sarà per il verde intenso della prima morbida erba di stagione, sarà per le chiazze di neve distribuite ovunque, o forse per le montagne di roccia sovrastanti, sta di fatto che ce ne siamo stati seduti con il naso all’insù per un pò di tempo ed anzi, per un momento, siamo stati attraversati da un certo qual desiderio di poter rimanere in quel luogo d’idillio ad attendere per qualche fino ora l’arrivo del tramonto … invece … la campanella che sancisce la fine della “ricreazione” ci riporta alla realtà ed in particolare a prendere atto della lunga salita per tornare al Valico della Portella che raggiungiamo traversando per ampi pendii a vista rassicurati da qualche segnavia che a tratti emerge dalla poca neve rimasta. Scolliniamo il valico che sono le quattro del pomeriggio; giriamo su e giù per le montagne da nove ore ma le tante emozioni della giornata, vive negli occhi e nella mente, è come se ci motorizzassero le gambe tanto che in men che non si dica, nel volgere di qualche scambio di battute ci ritroviamo al piazzale di Campo Imperatore, ora non più deserto, anzi animato dai ferventi preparativi di invitanti chioschi mangerecci e banchetti pieni di mercanzie che intratterranno gli innumerevoli turisti del fine settimana. Allora noi tre amici saremo lontani ma accomunati dal ricordo di questa meravigliosa passeggiata! Dati sintetici dell’escursione sviluppo circa 17 chilometri dislivello complessivo 1.450 metri …. dimenticavo, quella piccola sfera luminosa a mezz’aria era Marte!